giovedì 8 luglio 2010

INVICTUS

Vi "regalo" la poesia declamata nell'omonimo film: mi appartiene come mi appartiene un mio braccio o una mia gamba, è incredibile!!!


INVICTUS
Dal profondo della notte che mi avvolge,
buia come il pozzo più profondo che va da un polo all'altro,
ringrazio qualunque dio esista
per l’anima mia così fiera.

Nel crudo artiglio degli eventi
Non ho gridato mai nè sussultato.
Sotto i colpi di fortuiti accadimenti
Il capo è ferito e non piegato.

Oltre questo luogo di collera e lacrime
incombe solo l'Orrore delle ombre,
eppure negli anni ogni sfida
mi trova, e mi troverà, senza paura.
Non importa quanto sia stretta la porta,
quanto piena di castighi la vita.
Io sono il padrone del mio destino:
io sono il capitano della mia anima.

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